MICALIZZI: TUTTO PRONTO PER IL PROSSIMO DOWNGRADE

[Pubblicato il 23 Settembre 2013 su Academia.edu]

 Lo diciamo dallo scorso 9 Luglio 2013 quando Standard&Poors’ (S&P) ha tagliato per la terza voltaconsecutiva il rating dei BTP italiani portandoli ad un soffio dal livello spazzatura. E’ dal 2011 che le agenzie di rating hanno costruito un percorso logico il cui esito non può che condurre il nostro Paese a varcare la fatidica soglia della “spazzatura” (vedi articolo “Downgrade Italia a BBB: BTP da “spazzatura“).
 
Wikipedia definisce ”spazzatura” un titolo obbligazionario dal rendimento elevato, ma caratterizzato da “unalto rischio per l’investitore…… l’eleva to indebitamento della società emittente comporta una elevata probabilità di fallimento della stessa. Il risparmiatore rischia quindi di perdere, in tutto o in parte, il capitale
versato.”
 
Per risparmiare un po’ di fatica agli analisti di S&P possiamo anticipare il ragionamento che sarà fatto, ed è una questione di qualche mese al massimo. Diranno che avevano ragione a ritenere la debolezza del PILun fattore critico, infatti la continua revisione al ribasso dello stesso sta facendolo scivolare verso la sogliadel -2%, che sono circa 30 miliardi di Euro bruciati.
Poi diranno che i loro timori sulla sospensione della rata dell’IMU ed in generale le difficoltà nell’incremento del gettito fiscale confermano i timori sulla
capacità del Paese di mantenere il deficit entro la soglia del 3%. Ed infine, Letta docet, aggiungeranno una delle solite frasi qualunquiste che a questo Paese si possono sempre adattare e cioè che l’instabilità politica è il collante di tutti i loro dubbi.
 
E con questo l’Italia scenderà al liv ello spazzatura, e sarà in buona compagnia insieme a Paesi comeAzerbaijan, Islanda, Marocco e Filippine, un filo sotto le Bahamas e Panama ma pur sempre di un pelo sopraa Guatemala e Papua Nuova Guinea! La fuga dal BTP sarà inevitabile con rendimenti che si impenneranno,generando un effetto a cascata sui mutui e sui debiti delle aziende.
 
Ora, che alcune agenzie di rating debbano rispondere alla magistratura penale dell’accusa di aggiotaggio e manipolazione di mercato è un fatto assodato, soprattutto perché questo ha causato un dannoeconomico oggettivo la cui quantificazione è oggetto di indagine dei magistrati e di decisione dei giudici.Tuttavia, è pur vero che un Paese che da anni presenta un PIL decrescente in termini reali (e oggi anchenominali) ed un debito complessivo che si accresce di circa il 5% all’anno non ha chance se non crea strumenti nuovi, una nuova visione di fare impresa e finanza, e soprattutto di gestire il debito.
 
E mentre continua il teatrino delle comparse di Governo tra IMU e IVA, cassa integrazione in deroga e decreti del (non) fare, anche quest’anno stiamo riuscendo a pagare quasi 100 miliardi di euro di interessi sul debito pubblico oltre al costo del debito delle famiglie e delle imprese.
 
Per tutto questo qualche Ministro o sotto- segretario di “peso”, che conosce la verità, potrebbe decidere di dimettersi. Ciò conferma soltanto che per qualcuno il quadro è tragicamente chiaro!
 
Alberto Micalizzi

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